IUL, IL PICCOLO PITTORE 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Iul&Co. 2009-2024  
IL PENSIERO DI SENECA 
 
Cari amici, mi è piaciuta molto la storia del politico e filosofo Senaca raccontata dal maestro Raffaello. Questo uomo nato a Cordova (Spagna) nel 4 secolo a.C., fu molto coraggioso perché seppe sostenere le sue idee in tempi in cui farlo si rischiava la vita.  
Senaca visse durante il periodo dell'Impero romano sotto il regno di tre imperatori e nessuno di loro lo apprezzò mai come invece meritava: l'imperatore Caligola lo condannò a morte ma poi lo graziò perché venne convinto che il filosofo sarebbe comunque morto presto (soffriva di asma e bronchite cronica); l'imperatore Claudio lo esiliò in Corsica e infine Nerone di cui fu anche maestro, lo volle assolutamente morto e lui nel 65 a. C. dovette morire.  
Che cosa faceva Senaca per far imbestialire tutti gli imperatori che conosceva? Niente di particolare per noi posteri. Aveva solo una concezione politica che rispettava le libertà civili quasi sconosciute ai romani antichi e siccome la gente lo ascoltava e lo amava, veniva dai sovrani considerato un pericolo. Questo grande uomo proveniva da una famiglia di intellettuali, suo padre, Senaca il Vecchio, era un insegnante di retorica (studio dell'arte del parlare bene) che scrisse parecchi libri; lui fu il primo a dedicarsi alla politica raggiungendo le alte cariche di questore e senatore.  
Finché gli fu consentito, Seneca riformò molte leggi antiquate dando impulso all'economia romana, ma ogni volta che cadeva in disgrazia fino al suo ultimo giorno, trasse forza dalle sue convinzioni filosofiche, le quali si possono riassumere in:  
-imparare a vincere le paure e tutte le passioni negative;  
-farsi sempre un esame di coscienza come impone la dottrina pitagorica (di Pitagora di cui Senaca fu un ammiratore) prima di compiere qualsiasi atto;  
-realizzare che solo essendo esseri umani ragionevoli si può raggiungere la vera felicità.  
Evviva Senaca!  
(FAGR 01-06-2015) 
 
FAGR-Editore 
Falsi d'Autore Giulio Romano 
 
 
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